I termini più usati nel mondo delle resine per pavimenti ed impermeabilizzazioni
Abrasione (resistenza alla ...)
Capacità di una superficie di resistere all'attrito meccanico di particelle e corpi abrasivi esterni
Abrasivo
Materiale naturale o sintetico utilizzato per incidere ed erodere
Accelerante
Additivo utilizzato per accelerare il processo di filmazione di un legante.
Acido/base
Gli acidi sono composti chimici di reattività spesso elevata, caratterizzati, a seconda delle definizioni, dalla capacità di cedere protoni o di interagire con doppietti elettronici disponibili. Le basi sono il loro contraltare, possono acquisire protoni o rendere disponibili doppietti elettronici. Entrambi possono essere tanto reattivi da essere corrosivi (es. acido solforico, acido nitrico, acido cloridrico, soda caustica, idrossido di calcio). L’acidità (o basicità) di soluzioni acquose si misura di solito mediante il cosiddetto ph, numero compreso tra 1 e 14 associato alla concentrazione logaritmica di specie acide o basiche. Ad un pH 7 corrisponde una soluzione neutra, un pH <7 denota acidità (es. la pelle, l’aceto), invece un pH > 7 denota basicità (es. soluzioni di detersivi, calce)
Addensante
Additivo usato per aumentare la consistenza di un prodotto
Additivo
Sostanza che viene aggiunta in piccole quantità per migliorare o mantenere nel tempo le prestazioni dei prodotti (in particolare prodotti a comportamento e formulazioni) e dei materiali (ad es. le materie plastiche e le gomme) ai quali viene addizionato.
Adesione
Capacità di un prodotto di aderire e legarsi superficialmente ad un altro materiale
Aggregato
Componente (solitamente inerte) di una miscela che ha scopo di aumentare la massa del mix.
Alifatico
Idrocarburo in cui gli atomi di carbonio sono collegati tra loro in catena aperta, a differenza dei dei composti aromatici. Tra i composti alifatici si annoverano gli alcani (come il metano e il butano), gli alcheni (come l'etilene) e gli alchini (come l'acetilene).
Nei composti alifatici, gli atomi di carbonio possono legarsi dando vita a catene lineari, ramificate o ad anelli. Possono essere presenti legami singoli (alcani), doppi (alcheni) o tripli (alchini). Il più semplice composto alifatico è il metano (CH4).
Ancoraggio
Capacità di un materiale (solitamente in fase liquida) di aderire al supporto (solido) su cui viene applicato
Antipolvere
Sistema ad impregnazione capace di ridurre la formazione di polvere da logoramento di una pavimentazione
Antisdrucciolo
Trattamento o rivestimento applicato sul piano calpestabile per evitare lo scivolamento
Antistatico
Superficie o materiale che non accumula cariche elettrostatiche
Aromatico
Composto chimico la cui struttura molecolare comprende uno o più anelli di atomi di carbonio con
sistemi di elettroni delocalizzati. Gli aromatici sono presenti in natura nei greggi petroliferi e per distillazione passano in quantità variabili nelle varie frazioni (benzine, gasoli, etc.). Alcuni aromatici sono tossici o sospettai tali (es. benzene)
Autolivellante
Prodotto in fase liquida (malte e resine sintetiche fluide) anche caricato capace di distendersi orizzontalmente (autolivellare), formando una superficie liscia, piana e omogenea e chiudendo piccoli avvallamenti presenti sul supporto
Barriera al vapore
Sistema costituito da un film continuo applicato su superfici orizzontali capace di impedire il passaggio di vapori d’acqua verso la superficie
Bicomponente
Prodotto a base di legante che essica per reazione chimica tra 2 componente (base e catalizzatore).
Bleeding (affioramento)
Effetto di affioramento di uno o più componenti di un prodotto (acqua, pigmenti, inerti, ecc) in superficie con conseguente impoverimento delle prestazioni fisiche ed estetiche del pavimento
Bolle: deformazione dello strato superficiale di un piano causata dalla spinta esercitata da sostanze liquide o aeriformi presenti nel substrato, incapaci di disperdersi nell’ambiente a causa dell’impermeabilità della superficie stessa. Generalmente il problema riguarda guaine impermeabilizzanti e vernici protettive applicate su supporti umidi.
Brillantezza
Potere riflettente di un materiale nei confronti della luce incidente (vedi Gloss)
Buccia d'arancia
Difetto superficiale di una verniciatura causata dall’impossibilità del materiale di distendersi completamente. La bucciatura può essere causata dallo stato del supporto o dalla limitata quantità di prodotto applicato.
Carta abrasiva
Prodotto di consumo utilizzato durante la fase di carteggiatura di un supporto. Di diversa tipologia, grana e dimensione. E’ normalmente associato il nr. di grana, che indica la dimensione dei granelli da cui è composta. Minore è il numero, maggiore è la dimensione dei grani
Carteggiatura
Operazione che attraverso l'uso di carte od altri mezzi abrasivi, prepara il supporto a ricevere la mano di prodotto successivo.
Catalisi
Azione mediante la quale una sostanza accelera o ritarda la velocità di una reazione chimica, senza prendervi parte, al fine della reticolazione finale (indurimento del prodotto). Della catalisi è essenziale rispettare le dosi prescritte per i vari componenti ed il tempo di lavorabilità della parte catalizzata (vedi pot-life).
Catalizzatore
Componente di un prodotto capace di provocare la reazione chimica di catalisi
Cavillatura
Fessura di piccole o piccolissime dimensioni (< 1mm), per lo più disposte a ragnatela, causata dal ritiro del materiale in fase di essicazione.
Ciclo
Insieme di prodotti ed operazioni necessarie per realizzare in opera il prodotto finito
Coefficiente di dilatazione
Coefficiente che esprime la variazione dimensionale che si verifica in un materiale in corrispondenza di una variazione
unitaria di temperatura. Può essere considerata sia la variazione di volume sia quella di lunghezza
Colorante
Sostanza che si fissa stabilmente, attraverso un legame chimico o per assorbimento fisico, ad un materiale, conferendogli una colorazione diversa da quella originaria. Si distingue per questo da un pigmento, che è una sostanza colorata semplicemente dispersa nella massa che si vuole colorare. Nonostante siano noti da molto tempo vari coloranti naturali, la maggior parte di quelli oggi usati ha origine sintetica e consiste in molecole organiche contenenti spesso atomi di azoto e/o zolfo. La necessità di ottenerecoloranti sintetici è stata uno dei fattori principali di sviluppo della chimica organica nel secolo scorso. L’origine del colore sta nell’attitudine di una sostanza di assorbire selettivamente la radiazione visibile (solare o artificiale) in particolare zone dello spettro: tale capacità è legata alla presenza di particolari gruppi di atomi nella molecola di colorante, detti gruppi cromofori.
Coloranti all'acqua
Sono coloranti solubili in acqua
Coloranti a solvente
Sono coloranti solubili in solventi, che essiccano in tempi molto brevi rispetto alle tinte all'acqua.
Compatibiltà
Possibilità di mescolanza tra due o più prodotti liquidi
Conducibilità elettrica
Capacità di un elemento fisico di far scorrere al proprio interno la corrente elettrica. Collegato a massa, l’elemento conduttore resta costantemente in fase neutra.
Conducibilità termica
indicata con λ o k, è una misura dell'attitudine di una sostanza a trasmettere il calore (vale a dire maggiore è il valore di λ, meno isolante è il materiale). Essa dipende solo dalla natura del materiale, non dalla sua forma.
Copertura
Caratteristica del prodotto verniciante di coprire le irregolarità del supporto ed in particolare i pori ed i solchi della carteggiatura.
Condensa
Passaggio dallo stato di vapore allo stato liquido. Non essendo percepibile
dall’operatore, può depositarsi sul supporto innescando la non coesione. (Vedi punto di rugiada)
Crepa
Fessurazione dello strato superficiale (> 1mm) causata da movimenti del sottofondo o da problemi in fase di essicazione.
Curva granulometrica
Selezione di aggregati per dimensione e quantità secondo una distribuzione granulometrica prestabilita, basata sullo spessore del pavimento e sul livello estetico finale richiesto. Richiede l’indicazione della dimensione dei grani e la relativa quantità in percentuale sull’intera massa.
Deformazione elastica
Deformazione reversibile, cioè senza un allontanamento permanente degli atomi (o delle molecole) dalla loro reciproca posizione iniziale. La deformazione risulta proporzionale al carico applicato (legge di Hooke) secondo una costante di proporzionalità rappresentata dal modulo elastico del materiale in esame.
Deformazione plastica
Deformazione permanente provocata dallo spostamento di atomi (o molecole) in posizioni reciproche diverse da quelle iniziali. Ciò avviene quando i materiali vengono sottoposti a cariche superiori a quello di snervamento e la deformazione non è proporzionale al carico applicato.
Densità
Rapporto tra massa e volume di un corpo o di una sostanza (densità assoluta). In pratica si utilizza spesso la densità relativa, espressa dal rapporto tra la densità assoluta della sostanza in esame e quella di una sostanza di riferimento, in genere l’acqua pura a 4° C. La densità dei solidi si misura con particolari strumenti detti picnometri.
Diluente
Liquido utilizzato per ridurre la viscosità e il tempo di essiccazione delle vernici. Per ragioni di compatibilità si raccomanda l'impiego di diluenti specifici per ogni tipo di prodotto.
Diluizione (Rapporto di ...)
E' la quantità di diluente espressa in parti (peso e volume) che si aggiunge a 100 parti di un prodotto verniciante per portarlo alla viscosità di applicazione.
Durezza
Proprietà dei materiali solidi, collegata alla forza dei legami interatomici o intermolecolari. Si esprime in termini di resistenza che il materiale oppone alla penetrazione.
Elasticità
Potere di un corpo di riprendere la forma che aveva prima di essere sottoposta a sollecitazioni deformanti.
Elastomero
Un elastomero è un polimero che, da solo o opportunamente trasformato (mescolato con vari ingredienti e reticolato), presenta, nelle condizioni di utilizzo, proprietà elastiche per cui, se sottoposto a forze di trazione, raggiungeallungamenti elevati (diverse volte la propria lunghezza) e, rimuovendo la sollecitazione, recupera sostanzialmentee in tempi brevi le dimensioni iniziali.
Esistono elastomeri naturali ed elastomeri sintetici. La classe degli elastomeri comprende elastomeri reticolabili (che presentano le caratteristiche elastiche solo dopo il processo di reticolazione) ed elastomeri termoplastici. Questi ultimi sono polimeri che, da soli o in mescolanza, senza richiedere reticolazione, presentano alla temperatura di servizio proprietà simili a quelle di un elastomero vulcanizzato, mentre ad alta temperatura (durante la lavorazione) si comportano come un fuso e sono quindi lavorabili con le tecnologie delle materie plastiche.
Emulsione
Dispersione stabile di particelle di un liquido o di un polimero in un altro liquido che, in condizioni normali, non è miscibile con essi. Tipico esempio le vernici acriliche in emulsione acquosa.
Essiccazione
Fase di evaporazione delle componenti volatili (diluenti, solventi, acqua, coalescenti) e polimerizzazione delle resine.
Filler
Componente inerte finissimo (inferiore 1/10 mm) di un conglomerato
Film
Foglio di spessore non superiore a 200 um o strato resinoso a pellicola superficiale applicato a rullo/spruzzo non superiore a 500 um
Finitura
Costituisce l'ultima mano di applicazione di un ciclo applicativo. Generalmente si tratta di prodotti liquidi trasparenti o vernicianti, di varia brillantezza, con buone/ottime resistenze chimico/fisiche.
Formulato
Composto chimico progettato per avere determinate caratteristiche o per ottenere un particolare risultato.
Formulazione
Miscela di più componenti, singolarmente non utilizzabili allo scopo, che consente l’ottenimento delle prestazioni o caratteristiche richieste. La formulazione può essere utilizzata come tale (come nel caso delle vernici, degli adesivi, dei prodotti farmaceutici, dei fitofarmaci) o rappresentare una composizione di additivi o ausiliari (come la formulazione di stabilizzanti per le materie plastiche).
Fotostabilità
Capacità di una prodotto di conservare inalterato il suo colore se esposto ai raggi UV e alla luce.
Fuori impronta
Tempo di essiccazione oltre il quale, esercitando una lieve pressione sulla pellicola di vernice, non si rileva più appiccicosità
Fuori polvere
Stadio dell'essiccazione nel quale la polvere non viene più catturata dalla pellicola.
Giunto
Interruzione del supporto idonea a consentire alle due parti strutturali affacciate i movimenti relativi derivanti dalle variazioni termiche o da altre cause. Vengono suddivisi in vari tipi:
- giunti di costruzione, dimensionalmente più estesi, capaci di gestire movimenti generati da intere strutture edilizie;
- giunti di dilatazione, che assorbono i movimenti che si creano per effetto delle dilatazioni termiche e di eventuali assestamenti o deformazioni dei supporti;
- giunti di ripresa, utilizzati nelle riprese di getto per evitare la fessurazione tra vecchio e nuovo durante la fase di essicazione di quest'ultimo.
Gloss
E' un parametro di misura del grado di opacità di un prodotto verniciante che indica percentualmente la luce incidente riflessa specularmente dalla superficie verniciata. Varia da 0 (massima opacità) a 100 (massima brillantezza
Graniglia
Materiale litoide costituito da elementi di dimensioni comprese tra i 3 e i 10 mm, ottenuti per frantumazione di pietrisco
Guscia (sguscia)
Raccordo di forma concava in materiale elastomerico tra superfici non continue (spesso pavimento-parete) avente funzione igienica (arrotondamento degli spigoli per una migliore pulizia delle superfici
Idrocarburi
Composti chimici costituiti da atomi di carbonio e idrogeno. A seconda delle loro caratteristiche chimiche si
distinguono in: saturi (tutti i legami sono semplici) e insaturi (contenenti doppi o tripli legami), lineari e ramificati, alifatici e aromatici (questi ultimi contengono anelli di tipo benzenico). Gli idrocarburi noti sono molte migliaia, il più semplice è il metano (CH4). Si ottengono da fonti naturali, dalla raffinazione del petrolio e per sintesi chimica. Hanno in comune la proprietà di bruciare, producendo calore, per cui sono largamente usati come combustibili. Molti idrocarburi insaturi sono utilizzati come monomeri per produrre polimeri.
Idrodiluibile
Capacità di un prodotto o composto di ricevere acqua come diluente per ridurne la viscosità
Idrorepellente
Impregnate idoneo a conferire ad un supporto resistenza alla penetrazione dell'acqua
Idrosolubile
Prodotto verniciante il cui legante è solubile in acqua
Impregnante
Prodotto liquido capace di penetrare nelle porosità del materiale su cui viene steso, aumentando le caratteristiche chimico/fisiche della superficie senza formare pellicola.
Inerte
Riferito a sabbie, quarzi o altri componenti di pitture e vernici che servono ad aumentare volume e resistenze fisiche, ma non reagiscono chimicamente con il legante
Ingiallimento
Sviluppo di una colorazione giallastra su prodotto che invecchiando ossida gli oli e gli altri componenti insaturi del legante
Irruvidimento
Operazione che prevede l’asportazione superficiale per azione meccanica di materiale facente parte del piano di posa, limitatamente allo strato corticale
Legante
Componente o sostanza macromolecolare che ha lo scopo di ‘legare’ tra loro tutti i componenti di un prodotto, promovendo contemporaneamente l’adesione al supporto. Secondo la n orma DIN 55945 il legante è inteso come l’insieme della parte non volatile di un prodotto verniciante esclusi pigmenti e cariche.
Levigatura
Processo meccanico di abrasione superficiale per arrotatura
Massetto
Elemento costruttivo orizzontale che viene adottato per livellare la superficie su cui deve essere posato il pavimento. Lo spessore del massetto è variabile in base alla tipologia dell'ambiente. Il suo scopo è di rendere piano il sottostante substrato di calcestruzzo (solaio o pavimentazione); in secondo luogo, serve ad accogliere tubazioni e cavi di servizio.
Monocomponente
Prodotto a base di legante che essica per evaporazione del solvente, per ossidazione, per reazione con l’umidità dell’aria, per evaporazione dell’acqua
Molatura
Abrasione meccanica di una superficie per mezzo di una mola
Monomero
In greco significa: una sola parte. È il costituente fondamentale di un polimero, formato da una molecola contenente gruppi reattivi in grado di legarsi ad altri monomeri originando una catena lunga. Il gruppo reattivo più importante in polimerizzazione è il doppio legame.
Il più semplice dei monomeri è l’etilene che da origine al polietilene. Se due o più monomeri diversi reagiscono insieme a dare una catena polimerica mista sono chiamati comonomeri
Neutro (Colore)
Un colore è neutro quando non è trasparente, né pigmentato.
Opacità
Situazione di non riflessione della luce incidente da parte di una superficie. Vedi Gloss
Opacizzante
Additivo di un prodotto avente lo scopo di ridurre la brillantezza del prodotto stesso
Pallinatura
Processo meccanico attraverso cui avviene un martellamento superficiale effettuato "a freddo" per mezzo di un getto violento sulla superficie di graniglia metallica.
Pasta colorante
Pasta ottenuta dalla dispersione di pigmenti in polvere, organici ed inorganici, in un sistema ad acqua o a solvente
Pellicola
Strato continuo di spessore più o meno elevato che si forma sul supporto, dopo l'applicazione di un prodotto verniciante
Permeabilità al vapore acqueo
Capacità di un materiale di lasciarsi attraversare dal vapore d'acqua
Pigmento
Sostanza di natura insolubile impiegata per impartire colorazione a un substrato nel quale viene omogeneamente disperso (materie plastiche, vernici, inchiostri).
Pigmento metallico
Pigmenti a base di polveri metalliche non ferrose o leghe (alluminio, rame, bronzo)
Peso Specifico
Peso dell'unità di volume di un materiale.
Poliestere
Sotto il nome generico di poliestere si collocano vari tipi di polimeri, destinati ad applicazioni molto diversificate. Una prima distinzione va fatta tra poliesteri termoplastici e termoindurenti. Tra i poliesteri termoplastici, i più diffusi sono il poli (etilene tereftalato) (PET) e il poli (butilene tereftalato) (PBT).
Il PET è usato per bottiglie, fibre per applicazioni tessili, nastri magnetici, etc. il PBT è applicato in connettori, calotte dello spinterogeno, etc. PET e PBT sono prodotti per policondensazione allo stato fuso, a partire da acido tereftalico o dimetiltereftalato e glicole etilenico o butilenico, con evoluzione di acqua o metanolo. Le diverse applicazioni richiedono pesi molecolari specifici e l’eventuale impiego di comonomeri.
Polimerizzazione
Letteralmente fare un polimero, ossia unire più parti (monomeri). Più tipi di reazioni organiche possono essere sfruttate per indurre una polimerizzazione, esempi tipici sono le reazioni radicaliche (polietilene a bassa densità e polistirene), esterificazione (poliesteri), reazioni di cloruri acidi con fenoli (policarbonato), sostituzioni nucleofile aromatiche (poli (etere etere chetone)), etc. La polimerizzazione può avvenire in impianto e dare origine ad un polimero sotto forma di granuli, che viene quindi rammollito termicamente e sottoposto a stampaggio, caso tipico dei polimeri termoplastici, oppure direttamente in fase di formatura del pezzo finito, situazione tipica dei materiali termoindurenti.
Polimero
In greco significa molte parti. È una macro molecola costituita da molte unità monometriche, il cui numero può variare in dipendenza dal polimero e dall’applicazione, da poche decine a diverse migliaia. Il numero di monomeri utilizzati per ottenere il polimero individua il cosiddetto “peso molecolare”, però i processi di polimerizzazione non danno luogo a catene tutte uguali, ma con una distribuzione statistica di lunghezze che assume il nome di polidispersità. Spesso le catene polimeriche sono unite tra loro da legami chimici, formando rami laterali o reticoli. Peso molecolare, polidispersità e ramificazione/reticolazione determinano in massima parte la lavorabilità e le proprietà fisico-meccaniche dei polimeri.
Poliuretano
I poliuretani sono una famiglia molto diffusa soprattutto per la produzione di schiume. I componenti di base, isocianati e polioli sono polimerizzati e, per l’ottenimento di schiume si utilizzano agenti espandenti e tensioattivi. Le schiume poliuretaniche sono rigide e flessibili. Le rigide trovano utilizzo in edilizia, nei frigoriferi e come isolanti per mezze di trasporto; le schiume flessibili si applicano nelle imbottiture di materassi, poltrone e sedili di automobili.
I poliuretani non espansi, rinforzati con fibre e tessuti di vetro, trovano applicazione nel campo dei trasporti. Potere coprente: capacità dei prodotti liquidi vernicianti di conferire al supporto il proprio colore mascherando quello originale. Maggiore è il potere coprente, minore è la quantità di prodotto richiesta per coprire il supporto.
Pot-life
Tempo di vita utile all’applicazione di un prodotto catalizzato. Scaduto tale periodo, risulta impossibile continuare il processo applicativo a causa dell’indurimento sopraggiunto del prodotto liquido
Primer
Prodotti resinosi, normalmente esenti da pigmenti e cariche, a bassa viscosità, che vengono applicati come primo strato sul supporto opportunamente preparato, aventi la funzione di saturarne la porosità, consolidarne la superficie e promuovere la perfetta adesione degli strati successivi.
Proprietà meccaniche
Comportamento di un materiale in risposta a sollecitazioni elastiche e anaelastiche imposte con diversi tipi di modalità: trazione, flessione, compressione, urto, torsione, etc. misurano la tendenza del materiale alla frattura, alla deformazione o allo snervamento, la sua rigidità, fragilità, tenacità,resistenza a fatica o creep. Sono essenziali per l’accettabilità di un materiale (metallo, cemento, ceramica, plastiche, etc.) in una determinata applicazione. Molti degli interventi sulla chimica dei materiali sono destinati a migliorarne le proprietà meccaniche (es. incremento del peso molecolare del poliestere per ottenere fibre di maggiore tenacità da utilizzare nei pneumatici)
Punto di rugiada
Temperatura alla quale, a pressione costante, l'aria (o, più precisamente, la miscela aria-vapore) diventa satura di vapore acqueo. Se il punto di rugiada cade sotto 0 °C, esso viene chiamato anche punto di brina. Qualsiasi eccedenza di vapore acqueo ("sovrasaturazione") passerà allo stato liquido.
Rapporto di catalisi
Termine improprio che indica quanto induritore deve essere aggiunto a 100 parti di prodotto verniciante di base, per ottenere la reticolazione nei prodotti a due componenti
Resa
Superficie totale che può essere rivestita con una data quantità di prodotto. Generalmente data in kg/m2 o l/m2.
Residuo secco
Frazione non volatile di un prodotto, espressa in percentuale e determinata per essiccazione totale
Resina sintetica
Materiale viscoso, di aspetto simile alla resina vegetale, capace di indurirsi a freddo o a caldo.
Si tratta in genere di un'ampia classe di differenti e complessi polimeri, che si possono ottenere con una grande varietà di metodi e materie prime. Una resina sintetica non viene in genere commercializzata come tale, ma ne vengono venduti i suoi precursori, nella forma di due componenti separati - l'oligomero e l'agente reticolante - che vengono miscelati al momento dell'uso. La miscelazione innesca la reazione di reticolazione.
Resina acrilica
Ottenute dalla polimerizzazione di monomeri acrilici, principalmente acido acrilico ed esteri acrilici o metacrilici. La miscela di comonomeri viene ottimizzata per ottenere copolimeri con caratteristiche particolari come: resistenza alla fiamma, elasticità, reticolabilità, comportamento antistatico, etc. Le applicazioni principali comprendono: pitture per edilizia, rivestimento di metalli, adesivi e sigillanti, rivestimento della carta, di tessuti e del cuoio
Resina cementizia
Miscela di leganti resinosi (spesso acrilici) e cemento addittivato di inerte in curva granulometrica.
Resina epossicementizia
Miscela con coppia legante epossidica cementizia
Resina epossidica
Il legante epossidico è un prodotto termoindurente a due componenti, richiedendo oltre alla resina epossidica un indurente, che può variare a seconda delle caratteristiche desiderate. Gli indurenti più comunemente usati sono delle poliammine (alifatiche, cicloalifatiche, aromatiche, ecc.), poliammidi, o miscele delle due tipologie.
La reazione di polimerizzazione è esotermica e porta a una struttura reticolata a sviluppo tridimensionale, che consente al prodotto finito di raggiungere alcune specifiche caratteristiche:
• buona resistenza alla maggior parte dei prodotti chimici, in particolare agli alcali e agli acidi;
• buona resistenza meccanica all’urto e all’usura;
• buona aderenza al supporto;
• basso ritiro durante la fase di indurimento;
• bassa sensibilità all’umidità del supporto (a seconda della formulazione del prodotto).
Le resine epossidiche dovrebbero essere utilizzate in un ambiente e su un supporto con temperature
comprese, quindi, tra 5°C e 30°C.
Il tempo di applicazione del prodotto finito dipende:
• dalla formulazione;
• dal volume e dalle possibilità di sviluppo del calore;
• dalle condizioni ambientali.
Resina metacrilata
Sono leganti bicomponente realizzati con:
• un primo componente a base di monomeri e prepolimeri, derivati dall’acido metacrilico;
• un catalizzatore, generalmente perossido di benzoile al 50% (BPO).
Il dosaggio di catalizzatore dipende dalla temperatura ambientale e influenza la velocità di reazione
di indurimento.
Le caratteristiche del legante sono:
• buona resistenza agli alcali;
• discreta resistenza agli acidi;
• buona resistenza ai raggi ultravioletti;
• caratteristiche di elasticità e di resistenza all’urto;
• basso ritiro fino a uno spessore massimo di 4 mm;
• particolare sensibilità all’umidità del supporto;
• possibilità di essere applicato in un intervallo di temperatura compreso tra -25°C e +30°C.
Resina poliuretanica
Il legante si ottiene per reazione delle resine poliuretaniche:
• parzialmente prepolimerizzate con l’umidità ambientale (igroindurente), oppure
• con l’isocianato (indurente) che viene miscelato con la resina fluida immediatamente prima dell’uso.
Per entrambi i sistemi l’indurimento può avvenire anche a bassa temperatura (ca 5°C) ma, per
evitare fenomeni di condensa sul supporto, è comunque opportuno operare a temperature più
elevate.
Le caratteristiche principali dei leganti poliuretanici sono:
• elasticità variabile entro limiti molto ampi, in funzione della formulazione del legante;
• buona resistenza all’urto, all’usura e, in generale, buone caratteristiche meccaniche;
• buona resistenza all’aggressione della benzina e degli olii minerali.
La resistenza agli acidi e ai solventi dipende dalla formulazione del legante:
• indurimento relativamente rapido;
• possibilità di indurimento anche a basse temperature;
• ritiro praticamente nullo in fase di indurimento;
• sensibilità all’umidità del supporto e dell’ambiente.
Resistenza agli agenti atmosferici
Capacità di un prodotto (ciclo) di opporsi all'azione di erosione e di corrosione degli agenti atmosferici.
Resistenza alla luce
Capacità di un prodotto di conservare il colore originale se esposto alla luce
Resistenza all'ingiallimento
Capacità di un prodotto di conservare la sua tonalità di colore, sotto l'azione della luce.
Rinforzo
Per aumentare la resistenza meccanica di un polimero esso è intimamente mescolato con un materiale di rinforzo, generalmente sotto forma fibrosa, ottenendo un materiale composito. Le fibre più utilizzate sono quelle di vetro, di kevlar e di carbonio, in ordine crescente di costo e di aumento delle prestazioni.
Inoltre le fibre possono essere corte (lunghezza inferiore a 0.5 mm.), lunghe (lunghezza tra 1 e 10 mm.) e continue.
I materiali compositi si preparano con tecnologie diverse a seconda della natura della matrice polimerica (termoplastica o termoindurente) e delle fibre. È critica per le prestazioni e la durevolezza del composito la natura e la stabilità dell’interfaccia che si stabilisce tra matrice tra matrice e rinforzo. Per garantire buone prestazioni, le fibre sono generalmente ricoperte da uno strato che ne modifica le proprietà superficiali (appretto).
Ripresa
Difetto riscontrabile ai limiti di giunture tra zone trattate in tempi successivi
Ritiro
Effetto fisico di contrazione di un prodotto durante la fase di indurimento.
Schivatura
Difetto del film di vernice che si verifica quando il substrato è contaminato da sostanze incompatibili, attorno alle quali la vernice ''schiva'', lasciando scoperto il supporto o lo strato di vernice sottostante. Questo difetto è generalmente indicato anche coi termini ''crateri'' o ''occhi''.
Scorrimento viscoso (creep)
Fenomeno che provoca una deformazione lenta, ma crescente, nei materiali sollecitati con carichi costanti, anche se inferiori a quello di snervamento. La velocità di deformazione aumenta con l’aumento della temperatura o del carico.Il fenomeno è particolarmente importante per le applicazione dei materiali polimerici.
Screpolatura
Difetto del film di vernice che presenta spaccature sulla superficie e/o in profondità. Può essere causato da:
- movimenti del substrato che il film verniciante non è in grado di compensare;
- eccesso di agenti induritori che provocano essiccazione troppo veloce e/o film secco troppo fragile;
- solventi ancora presenti nelle vernici UV dopo che queste sono passate sotto le lampade UV per l'indurimento immediato;
- esecuzione impropria del ciclo di verniciatura (mancato rispetto dei tempi di essiccazione o impiego di vernici diverse da quelle consigliate).
Sfarinamento
Avviene quando si forma una polvere sulla superficie del film secco di vernice. E' causata dal deterioramento del legante e si verifica normalmente dopo lunghe esposizione all'esterno.
Sfogliamento
Distacco di una pellicola di vernice dal supporto o da una pellicola sottostante in forma di foglie o squame.
Silicone
Nome generico della famiglia di polimeri sintetici la cui catena principale è costituita da atomi di silicio e ossigeno alternati. I siliconi possono assumere la forma di liquido, grasso, resina o gomma con proprietà di resistenza all’ossidazione e al calore o di idrorepellenza.
Sono usati come lubrificanti, impermeabilizzanti, sigillanti, isolanti elettrici, etc.
Soluzione
Sistema di due o più sostanze costituenti una sola fase. Esistono soluzioni gassose, liquide o solide, il cui componente prevalente è detto solvente, quello sciolto è chiamato soluto.
Le soluzioni liquide hanno avuto un’importanza fondamentale nello sviluppo della chimica, in quanto in soluzione è molto più facile da controllare l’andamento di una reazione. Il solvente più importante è l’acqua.
Solvente
Liquido avente la funzione di sciogliere e tenere in soluzione le resine nei prodotti verniciati a solvente. Abbassa la viscosità, facilita l'applicazione e la distensione della vernice. Evapora completamente in fase di essiccazione.
Solvente alifatico
Composto organico a catena aperta di carbonio.Fanno parte degli alifatici: paraffine, olefine, acetileni, e aciclici o cicloparaffine
Solvente aromatico
Composto organico a catena chiusa di carbonio.Fanno parte: benzene, toluene, xilene, etc
Spatolato
Tipo di finitura ottenuta con stucchi o resine cementizie colorate ed applicate a spatola o frattazzo d'acciaio inox
Spessore del film secco
Lo spessore di un rivestimento che rimane sulla superficie dopo la sua essicazione completa
Supporto
Qualunque superficie solida destinata ad essere rivestita da un ciclo applicativo predefinito.
Temperatura di transizione vetrosa
I polimeri sono caratterizzati da strutture amorfe o parzialmente cristalline dotate di una limitatissima mobilità a bassa temperatura. La crescita della temperatura provoca un aumento della possibilità di movimento delle molecole con il risultato che il polimero diventa più flessibile. La temperatura che causa questo incremento di libertà viene detta temperatura di transizione vetrosa. In termini più tecnici esprime il passaggio dallo stato vetroso a quello gommoso
Termoindurenti
Letteralmente: materiali che induriscono quando riscaldati. In questa accezione sono compresi tutti i materiali polimerici per cui si ha una drastica variazione di peso molecolare in fase di formatura dei manufatti, generalmente con formazione di reticolazioni e ramificazioni e conseguente impossibilità di praticare ulteriori trasformazioni. Esempi tipici sono la gran parte degli elastomeri, i poliesteri insaturi, molti adesivi, le resine fenoliche, ureiche, epossidiche, etc.
Termoplastici
Letteralmente: materiali che diventano plastici, ossia deformabili, quando riscaldati.
Nell’accezione comune si applica a tutti i materiali polimerici prodotti in impianto e quindi sottoposti a formatura con processi di stampaggi ad alta temperatura, senza variazioni drammatiche di peso molecolare. Per sua natura questa famiglia di materiali è riciclabile, infatti è sufficiente (salvo eventi degradativi) riportarsi alla stampaggio per ottenere nuovi manufatti.
Tessuto non tessuto
Struttura di tipo tessile prodotta attraverso un uso diretto della fibra tagliata (5/20 cm.) ottenuta coesionando le fibre con un procedimento di tipo meccanico, termico o chimico.
Tissotropia
Proprietà di un prodotto che consente la sua applicazione su superfici verticali senza colature.
Umidità relativa
Valore che esprime la percentuale di umidità relativa dell’ambiente. Valori superiori al 70% causano problemi in fase di posa/essicazione di molti prodotti resinosi e vernicianti
UV
Sigla indicate le radiazioni della luce, della lunghezza d'onda dell'ultravioletto
Velatura
Effetto di coloritura, non totalmente coprente e non a tinta unita, ottenuta con prodotti colorati, ma semitrasparenti, in modo da far apparire parte del soffondo
Vernice
Soluzione o sospensione di consistenza cremosa, con la proprietà di lasciarsi stendere in uno strato sottile su un oggetto. Dopo essiccamento, forma una pellicola solida e resistente, aderente al substrato.
Viscosità
Determina le proprietà di un fluido in fase di scorrimento.
La viscosità è importante nel caso dei polimeri fusi in quanto indica la resistenza trovata dalla massa fusa nella direzione del suo movimento. Nelle applicazioni tecnologiche rappresenta un’informazione necessaria per determinare la scelta del materiale e le condizioni o il tipo di trasformazioni.
VOC - SOV
(volatile organic compound - sostanza organica volatile) - Sostanza organica che evapora spontaneamente alle condizioni di temperatura e di pressione alla quale è esposta